Autore 
Maria Luisa Simone
Titolo 
La felicità di vivere
Anno 
2002
Pagine 
60
Formato 
22,5x22
Prezzo 
€13,00
ISBN 
88-8394-012-1

Prefazione di Adriano Icardi
L’iter artistico di Maria Luisa Simone inizia con discrezione. Nata a Pavia il 4 luglio 1938 trascorse nell’infanzia una dura esperienza di guerra mentre il padre era prigioniero in India. Approssimatasi alla pittura con Giuseppe Zennaro a Venezia, viene poi diplomata come cartellonista alla Scuola d’Arte del Castello, a Milano.
Si fa conoscere in parecchie mostre in provincia, spesso premiata, finché il suo vero esordio è in una mostra alla galleria Cortina, in Piazza Cavour a Milano dove riporta un buon successo, vende i primi quadri ed è segnalata dalla critica (1968). Il successo è riconfermato in una mostra successiva (1971) alla Galleria Diacron dove i quadri da lei riportati da un viaggio in Kenia e Tanzania sono stati tutti acquistati da collezionisti e dal Presidente della Tanzania che da un suo quadro trae il manifesto delle linee aeree di quel paese africano. La Simone traduce in mosaico alcuni dei suoi quadri africani, mosaici eseguiti a Ravenna presso lo studio Signorini, lo stesso che eseguiva i mosaici di Severini e di altri illustri artisti moderni.
Dal 1972 la Simone è invitata per tre anni successivi alla Haus der Kunst di Monaco di Baviera che gli acquista per tre anni suoi quadri. Le porte della Germania gli sono aperte con un seguito di mostre ad Augsburg, a Norimberga, a Marburg, a Biedenkopf, dando alla pittrice una fama internazionale che si consolida in successive esposizioni a Santiago de Compostela (Fondazione Sargadelos), a Parigi (Centro italiano di Cultura), a Lugano e in collettive in Jugoslavia, a Toronto, a Barcellona. In Italia il Comune di Milano gli ordina una esposizione al Castello Sforzesco e poi nel Museo di Via S. Andrea dal titolo Milano fantastica e domestica (1988). Frattanto la Simone, con un gruppo di artisti giovani sensibili ai problemi della nuova società, ordina alla Biennale di Venezia del 1974 una mostra Gruppo 8 marzo che aprì un importante dibattito critico.
L’arte della Simone è stata poi presentata in numerose mostre dalla Galleria Ponterosso di Milano, alla Carini, a Vignola e in altre località dell’Emilia, a Ravenna, a San Gimignano, a Cremona, nel Castello di Montesegale (Pavia); impossibile citarle tutte. Da segnalare due mostre in gallerie romane dove la Simone attirò l’interesse di Argan.
Con un gruppo di artisti che si proponeva di rilanciare una moderna pittura figurativa, attenta ai problemi della natura, la Simone organizza un seguito di mostre intitolate Città e campagna che incisero dalla metà degli anni ottanta sul panorama nazionale. Recentemente la Simone ha partecipato con successo alla mostra degli artisti lombardi del XX secolo a Vigevano (2001) e in questi gioni a una mostra di artisti lombardi a Castel d’Aro e a Santa Pau, in Spagna.
Tra gli scritti critici più importanti sull’artista si segnalano quelli di Leonardo Borgese, Marco Valsecchi, Alberico Sala, Rossana Bossaglia, Sebastiano Grasso, Davide Lajolo, Liana Bortolon, Nicoletta Colombo, Dino Carlesi, Sandra Giannattasio, Elio Mercuri, Claudio Rizzi, Ermanno Krumm, Giancarlo Ravasi.

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